giovedì 1 ottobre 2009

DUE BUONE NOTIZIE : LAV

FINALMENTE DUE BUONE NOTIZIE :

BOLZANO - LA LAV SALVA LE MARMOTTE!

01/10/2009
[di M. Vitturi*] Le marmotte altoatesine sono salve, grazie all'ostinazione della LAV e dei suoi avvocati.Il Consiglio di Stato infatti ha ribaltato la decisione del Tar altoatesino che, la scorsa settimana, aveva bocciato il ricorso presentato dalla LAV per chiedere la sospensione del decreto che consentiva l’abbattimento di oltre mille marmotte nel solo mese di settembre.

Per l’ennesima volta il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ci riprova e per l’ennesima volta la LAV blocca le mire epuratrici del presidente cacciatore. Il presidente Durnwalder per il quale, evidentemente, la normativa statale che tutela le marmotte è niente di più che carta straccia, ci riprova regolarmente ogni anno a farne ammazzare una certa quantità dai cacciatori, con la scusa di ipotetici – in quanto mai provati – danni ai pascoli.

Fino ad oggi gli slanci epurativi sono stati regolarmente bloccati dai ricorsi presentati dalla LAV al TAR di Bolzano. Quest’anno, invece, il TAR, dopo avere incontrato i funzionari della provincia, aveva deciso di discutere la questione il 6 ottobre prossimo, ovvero 6 giorni dopo la fine del piano di abbattimento previsto dagli uffici provinciali.

E’ paradossale che un TAR voglia discutere un provvedimento di sospensiva quando oramai il documento provinciale ha già prodotto i suoi nefasti effetti. Lo può comprendere anche un bambino: a cosa sarebbe servito discutere la necessità di sospendere gli abbattimenti delle marmotte, dopo che queste fossero state abbattute?

Ma evidentemente il TAR di Bolzano, dopo aver per anni sospeso gli atti provinciali di abbattimento, quest’anno, dopo avere incontrato i funzionari provinciali, ha improvvisamente deciso di cambiare orientamento: non più decreto cautelare, ma discussione della sospensiva a sterminio compiuto. Per questo motivo la LAV ha studiato quindi una nuova strategia, rivolgendosi alla giustizia amministrativa di II grado, ovvero al Consiglio di Stato, che ha prontamente riconosciuto le nostre osservazioni, sospendendo il gravissimo atto provinciale.

Anche quest’anno, grazie agli avvocati Petretti, De Pascalis e Sandoli, siamo riusciti a bloccare un crudele
massacro. Resta ora da capire se sia legittimo il comportamento dei funzionari provinciali che, da anni, ripropongono provvedimenti fotocopia di quelli bocciati negli anni precedenti. La LAV intende approfondire questo aspetto, anche grazie ad un dossier che prende in esame tutti gli atti prodotti dall’ufficio caccia di Bolzano nel corso degli ultimi anni.

di M. Vitturi
Responsabile nazionale LAV del settore caccia e fauna selvatica


Firenze: uccise cagnolino, rinviato a giudizio

23/09/2009
La LAV esprime soddisfazione per la decisione del GIP dottoressa Sacco che, accogliendo l’istanza dell’Associazione, ha disposto l’imputazione coatta del carabiniere che sparò ad un cagnolino di nome Alì uccidendolo, e per la decisione del PM dottor Tei che il 28 agosto scorso ha citato in giudizio il militare.

La LAV, assistita dagli Avvocati Maria Beatrice Perugini e Barbara Vannucci, infatti, aveva presentato opposizione a supporto dell’accusa, in relazione alla vicenda risalente alla notte del 17 febbraio 2008, quando il cagnolino Alì perse la vita sotto gli occhi dei suoi proprietari, a causa di un colpo d’arma da fuoco sparato da un carabiniere nel corso di un controllo di routine nei confronti degli occupanti di un camper in sosta.

“Ci auguriamo che venga fatta piena luce sulla morte di Alì, una morte che aveva suscitato l’indignazione di molti cittadini, alcuni dei quali si erano uniti alla LAV nel corso dei presidi organizzati per chiedere che la morte di Alì non fosse dimenticata – dichiara Ilaria Innocenti, del settore Cani e gatti della LAV – ora attendiamo che il Tribunale di Firenze fissi la data dell'udienza dibattimentale di questo importante caso, in cui l’ imputato è non solo un cittadino, ma anche un tutore dell’ordine”.

“Auspichiamo che nel corso del processo sia finalmente accertata la responsabilità del carabiniere per l'uccisione immotivata di Alì e che venga emanata una sentenza che tenga conto del valore affettivo che i cani hanno raggiunto nella nostra società", concludono gli Avv. Perugini e Vannucci.

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