mercoledì 22 dicembre 2010

IL BALLO DELLA TERRA : IL Culatello........ Un po di Storia

IL Culatello........ Un po di Storia



Quando si parla di tradizioni antiche per descrivere l’arte della lavorazione del Culatello non si fa a sproposito.
La fama che questo prodotto ha acquisito in tutto il mondo è relativamente recente, ma la produzione artigianale e la storia del Culatello hanno avuto inizio molti, moltissimi anni prima.

Si narra (e mai termine fu più appropriato, trattandosi di tradizione) che già nel1332, al banchetto di nozze di Andrea dei Conti Rossi e Giovanna dei Conti Sanvitale, si facessero apprezzare alcuni Culatelli, recati in dono agli sposi; e che, più avanti, i Pallavicino avessero offerto omaggi di Culatello aGaleazzo Maria Sforza, duca di Milano. Sfortunatamente di questi episodi non si trova testimonianza attendibile.


Epur in gir a gh'è soquant gabiàn,
di pit con l'elmo ch' s'è miss in menta
che s'a ne s'dröva miga l'italian
ad bel, in poesia, a ne s'fa gnenta.
Mo 't sa ch'an s'possa scrivver gnent ad bel
quand at rév l'alma e 'l cor in sta favela
ch 'a sa 'd violétta, ad grana e 'd culatel? ...-
Alfredo Zerbini
("Tutte le poesie" Parma, Luigi Battei, 1982, p. 74-75).


La prima citazione esplicita e ufficiale del Culatello risale infatti al 1735, all’interno di un documento del Comune di Parma. Le prime citazioni letterarie risalgono invece all ’800, ad opera, prima, del poeta dialettale parmigiano Giuseppe Callegari, poi dello scultore Renato Brozzi, che scambiava opinioni sul Culatello con il famoso poeta Gabriele D’annunzio.

Il Culatello affonda le sue radici nella memoria storica della cultura contadina, che ancora oggi resiste nei casolari della Bassa, dove la tradizione mantiene viva la qualità di un cibo inimitabile.
Sicuramente sappiamo che fino ai primi decenni del secolo scorso solo pochissime famiglie potevano concedersi il sapore pregiato del culatello, e comunque tale pratica era circoscritta geograficamente e socialmente. Il gusto del Culatello era rinomato ed apprezzato solo a livello locale. Un prodotto così pregiato non alimentava certo grandi commerci.
Il fatto che restasse sconosciuto al grande pubblico garantiva della tipicità del prodotto allo stesso modo in cui ne alimentava la leggenda, circondandolo di un po’ di quella nebbia che non ha mai abbandonato la gente di questi luoghi e che tanto partecipa alla creazione di un prodotto unico.

Oggi ci sono altre regione d'Italia che realizzano il Culatello che ovviamente non può avere lo stesso prezzo, sono sicuramente prodotti con criterio e tradizione ma sono e rimangono il sosia del vero Culatello.






Siamo a Roma, in Via dei Volsci 51, nel cuore dello storico quartiere di San Lorenzo, " Il Ballo della Terra" e' un negozio di specialità enogastronomiche che pone particolare attenzione alla scelta dei fornitori e alla qualità dei prodotti offerti.


Per saperne di più visitate il sito Il Ballo della Terra

IL BALLO DELLA TERRA un idea per usare pesce azzurro molto buono e economico ....buona frittura :-)


Alici fritte ricetta tradizionale

1 kilo di Alici fresche
200 gr di mollica di pane
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
50 gr di pecorino grattugiato
i

olio extra-vergine d'oliva


Pulire le Alice togliendo la spina centrale ,
frullare la mollica del pane con l'aglio, pecorino, prezzemolo,
impanare le Alice con il composto e friggere nell'olio extra- vergine
d'oliva profondo, usare una padella di ferro o di ghisa ,
adagiarle bene su carta paglia e mangiarle calde,

Quando si fa la frittura qualcuno si deve sacrificare , la frittura si mangia calda.

NB: non ho menzionato il sale perché già le Alice sono saporite e in più ce' il Pecorino.

abbinamento consigliato bollicine di ottima qualità..


lunedì 20 dicembre 2010

IL BALLO DELLA TERRA - Una favola per Natale : L'ALBERO MAGICO





L'ALBERO MAGICO

C'era una volta, tanto tempo fa, un albero magico che viveva in cima ad una collina vestita di violette. Sorgeva come d'incanto: era un maestoso fico che sembrava sospeso tra la terra e le nuvolette. All'orizzonte si intravvedeva il mare; una linea azzurra segnava il confine con il cielo. Al tramonto il sole si sdraiava nel suo letto bagnato e allora tutto il paesaggio s'inondava di colori caldi: arancione, viola, porpora, avorio e infine rosa. L'albero aveva un mantello di luce celeste e il vento si divertiva a muovere la sua veste; una splendida corona sfavillava sulla sua testa. Di notte, dal mare, come un soffio arrivava una dolce voce che sussurrava canzonette. Un profumo intenso di sale marino si posava ai piedi della collina. Tante luci brillavano in cielo e in terra e sembravano tanti folletti.
L'albero aveva un potere meraviglioso: quello di guarire ogni cuore ansioso. Bastava mangiare il suo frutto per trasformarsi d'incanto. Però, per ottenere questo, era indispensabile abbracciare la sua corteccia. In quell'istante la magia avveniva e il frutto cadeva nelle tue mani come un lampo. Il tuo cuore non avrebbe più conosciuto il dolore del pianto. Nessuno osava avvicinarsi per paura: la gente pensava a qualche potere oscuro. Solo un'anima limpida e pura poteva toccarlo senza timore.
Passarono secoli e secoli, quando un bel giorno, all'improvviso, arrivò una fanciulla che si era smarrita, con un bellissimo viso ma con occhi troppo tristi e afflitti. Aveva lunghi capelli d'oro legati in una treccia. Si accoccolò vicino al fico e pianse molte ore fino ad addormentarsi. All'alba si trovò circondata da tanti passerotti che cantavano per darle il benvenuto. La bambina si svegliò meravigliata del panorama e cominciò a cantare e ballare insieme a tutti gli animaletti. Anche l'albero, felice, seguiva il ritmo. Ad un tratto la fanciulla si fermò. Era stanca ed affamata e abbracciò forte la sua corteccia. Una luce raggiante l'abbagliò facendola cadere in ginocchio e un frutto, come un lampo, cadde nelle sua mani. Una voce dolce come il miele le sussurrò all'orecchio: "Non avere più paura del domani".



Il Ballo della Terra ed io vi auguriamo un sereno Natale!  




mercoledì 15 dicembre 2010

IL BALLO DELLA TERRA : Il Cinguettio della natura.....leggende di Natale in Finlandia

IL CINGUETTIO DELLA NATURA..............

Leggende di Natale in FINLANDIA

In Finlandia, oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini. Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il loro cinguettìo le ore della giornata; ad esempio in Germania, soprattutto nel sud, la gente sparge dei grano sul tetto delle case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di Natale.

Buone feste


IL BALLO DELLA TERRA : IL Culatello........



La Storia 


Quando si parla di tradizioni antiche per descrivere l’arte della lavorazione del Culatello non si fa a sproposito.
La fama che questo prodotto ha acquisito in tutto il mondo è relativamente recente, ma la produzione artigianale e la storia del Culatello hanno avuto inizio molti, moltissimi anni prima.

Si narra (e mai termine fu più appropriato, trattandosi di tradizione) che già nel1332, al banchetto di nozze di Andrea dei Conti Rossi e Giovanna dei Conti Sanvitale, si facessero apprezzare alcuni Culatelli, recati in dono agli sposi; e che, più avanti, i Pallavicino avessero offerto omaggi di Culatello aGaleazzo Maria Sforzaduca di Milano. Sfortunatamente di questi episodi non si trova testimonianza attendibile.


Epur in gir a gh'è soquant gabiàn,
di pit con l'elmo ch' s'è miss in menta
che s'a ne s'dröva miga l'italian
ad bel, in poesia, a ne s'fa gnenta.
Mo 't sa ch'an s'possa scrivver gnent ad bel
quand at rév l'alma e 'l cor in sta favela
ch 'a sa 'd violétta, ad grana e 'd culatel? ...-
Alfredo Zerbini
("Tutte le poesie" Parma, Luigi Battei, 1982, p. 74-75).


La prima citazione esplicita e ufficiale del Culatello risale infatti al 1735, all’interno di un documento del Comune di Parma. Le prime citazioni letterarie risalgono invece all ’800, ad opera, prima, del poeta dialettale parmigiano Giuseppe Callegari, poi dello scultore Renato Brozzi, che scambiava opinioni sul Culatello con il famoso poeta Gabriele D’annunzio.

Il Culatello affonda le sue radici nella memoria storica della cultura contadina, che ancora oggi resiste nei casolari della Bassa, dove la tradizione mantiene viva la qualità di un cibo inimitabile.
Sicuramente sappiamo che fino ai primi decenni del secolo scorso solo pochissime famiglie potevano concedersi il sapore pregiato del culatello, e comunque tale pratica era circoscritta geograficamente e socialmente. Il gusto del Culatello era rinomato ed apprezzato solo a livello locale. Un prodotto così pregiato non alimentava certo grandi commerci.
Il fatto che restasse sconosciuto al grande pubblico garantiva della tipicità del prodotto allo stesso modo in cui ne alimentava la leggenda, circondandolo di un po’ di quella nebbia che non ha mai abbandonato la gente di questi luoghi e che tanto partecipa alla creazione di un prodotto unico.

Oggi ci sono altre regione d'Italia che realizzano il Culatello che ovviamente non può avere lo stesso prezzo, sono sicuramente prodotti con criterio e tradizione ma sono e rimangono il sosia del vero Culatello.


martedì 14 dicembre 2010

EVENTO PASSATO : cena a tema Le colline Murgiane

cena a tema Le colline Murgiane



L'altopiano delle Murge è il nucleo centrale della Puglia tra il Tavoliere e il Salento. Roccioso nella parte elevata, in quella più bassa è coperto di terra fertile e verde, coltivata a orti e giardini, comprende le provincie di Bari e Brindisi.Il comprensorio è percorso in ogni senso da ottime strade e sulla dorsale è attraversato dalla superstrada che dalla circonvallazione di Bari raggiunge Brindisi e prosegue sino a Lecce e alla penisola Salentina.
Le Murge sono rappresentate da due serie estese di colline disposte a terrazze che corrono da Nord-Ovest a Sud-Est. Questo sistema paesaggistico occupa la parte centrale della Puglia, confinando ad Est con il Mare Adriatico, ad Ovest con la Fossa Bradanica, a Nord con la Valle dell’Ofanto, a Sud con il Salento e l’arco Jonico Tarantino.
Le Murge rappresentano il più caratteristico complesso di rilievi della Puglia centrale anche se raggiunge i suoi punti più alti nella zona settentrionale e più precisamente nei comuni di Spinazzola e Minervino; infatti il punto quotato più alto è rappresentato dal Monte Caccia, posto a 684metri sul livello del mare.La parola Murgia deriva dal latino MUREX cioè pietra aguzza, e termine più significativo non poteva trovarsi in quanto l’altopiano è caratterizzato dalla presenza di roccia calcarea che ha dato origine a numerosi fenomeni di carsismo ipogeo ed epigeo come le doline, le gravine, le lame, gli inghiottitoi e le grotte.Nel territorio, c’è la completa assenza di corsi d’acqua superficiale a carattere permanente mentre è presente una circolazione idrica sotterranea con una ricca falda profonda e numerose piccole falde superficiali sfruttate per l’irrigazione dei campi.


La Poiana
Nel Luglio del 2004 è stato firmato dal Presidente della Repubblica l’atto istitutivo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia che copre una superficie di 68.000 ettari e si estende sul territorio di 13 comuni della provincia di Bari con una popolazione complessiva di circa 385.000 abitanti.Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia può considerarsi il primo Parco rurale d’Italia in quanto oltre a tutelare l’ecosistema naturale, si occupa della salvaguardia e valorizzazione di tutta l’unità territoriale che è in stretto rapporto con l’aspetto fisico (le masserie, gli jazzi, i tratturi, gli usi, le tradizioni ed i costumi). Il territorio è caratterizzato dalla presenza di circa 1.500 specie vegetali spontanee ( il 25% delle 6.000 presenti in Italia); 14 specie di rettili; 17 specie di mammiferi e circa 88 specie di uccelli nidificanti.


Cena a tema "La Ciociaria bella e buona" di Sabato 11 Dicembre : In attesa del racconto sulla serata eccovi le foto!

Cena a tema 

"La Ciociaria bella e buona" 

di Sabato 11 Dicembre 

In attesa del racconto sulla serata 
eccovi le foto!


pasta tradizionale dei castelli romani, essicata lentamente per 24 ore , traffilata in bronzo



Olio extra-vergine d'oliva di Pallavicinipane di Larianomozzarella di bufala Anagni,prosciutto GuarcinoStillato di pallavicini abbinamento ciambelle di Ariccia


mozzarella di bufala "Anagni" con prosciutto affumicato alle bacche di ginepro Guarcino




Lombetto. capocollo, salsicce secche guarcino, caciotta di bufala e caciotta di pecora, Lazio




il secondo salumi Guarcino e formaggio bufala e pecora Lazio abbinato al Cesanese igt Pallavicini
 Pecorino dolce Guarcinocaciotta di bufala "Anagni"




Il primo pasta di grano duro essicato lentamente per 24 ore trafilato in bronzo con ricotta di pecora Lazio e guanciale croccante guarcino. Abbinamento Poggio Verde di Pallavicin




ricotta di pecora Lazioguanciale croccante guarcino












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IL BALLO DELLA TERRA
Via dei Volsci, 51
ROMA





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prossima cena a tema L'Abruzzo


da questa terra meravigliosa nasce un olio d'oliva biologico dal profumo dell'Abruzzo cortese e gentile 

Seguici!

venerdì 10 dicembre 2010

IL CASO DELL'ADULTERIO DI SAKINEH E' UNA TRAGICA MISTIFICAZIONE Intanto cosa sta sopportando Cosa le stanno facendo??????? Non scordiamoci di lei! MAI



IL CASO DELL'ADULTERIO DI SAKINEH
E' UNA TRAGICA MISTIFICAZIONE

Il caso dell'adulterio di Sakineh è una tragica mistificazione piena zeppa di violazioni di diritti umani. All'inizio doveva essere lapidata. Successivamente il governo iraniano ha dovuto revocare la sentenza dopo che i suoi figli hanno provocato una gigantesca protesta contro quell'accusa ridicola: lei non conosceva la lingua usata nel processo, e i presunti episodi di adulterio risalivano a un momento successivo alla morte del marito.

Poi il suo avvocato è stato costretto all'esilio, e a suo carico è stata inventata un'altra accusa: l'omicidio del marito, nonostante il fatto che un altro uomo fosse stato condannato per lo stesso motivo. Sakineh è stata torturata ed esposta sulle televisioni nazionali per "confessare". Mesi fa il regime ha arrestato due giornalisti tedeschi, il suo avvocato e suo figlio, che ha portato avanti con coraggio una campagna internazionale per salvare sua madre. il figlio di Sakineh e l'avvocato sono stati torturati senza alcuna possibilità di difesa legale FORSE SONO ANCORA IN CARCERE

La sentenza di morte per lapidazione di Sakineh è stata sospesa, ma la donna rischia ancora la pena capitale per impiccagione per complicità nell'omicidio del marito!

Sakineh Mohammadi Ashtiani, l'iraniana condannata a morte per lapidazione, non è stata rilasciata, contrariamente a quanto aveva annunciato ieri un gruppo per i diritti umani citando "fonti in Iran". Lo la detto questa mattina l'emittente statale iraniana Press Tv
E' ancora nelle loro mani e come la stanno trattando? Cosa le stanno facendo?

NON DIMENTICHIAMOCI DI SAKINEH

da Wikipedia
Sakineh Mohammadi Ashtiani fu condannata per la prima volta il 15 maggio 2006, da un tribunale di Tabriz, per il reato di "relazione illecita" con due uomini in seguito alla morte del marito. Fu condannata a ricevere 99 frustate, e la condanna venne eseguita.[4] In seguito, nel settembre 2006 ricevette una nuova condanna quando un tribunale penale accusò uno dei due uomini per il coinvolgimento nella morte del marito di Mohammadi Ashtiani. Per questo venne condannata per adulterio mentre ancora sposata, e condannata a morte per lapidazione. Malek Ejdar Sharifi, capo della magistratura nella provincia di Azerbaijan affermò che "La donna è stata condannata alla pena capitale per aver commesso omicidio e adulterio."[5][6] La Corte Suprema iraniana confermò la sua condanna a morte il 27 maggio 2007, che in seguito fu rinviata, solo un perdono dell'Ayatollah Ali Khamenei avrebbe potuto impedire l'esecuzione[7]. Il 12 agosto 2010, fu trasmesso dalla prigione iraniana Tabriz un programma televisivo di Stato che seguì la confessione di Ashtiani per adulterio e per il coinvolgimento nell'omicidio del marito. Il suo avvocato sostenne che fosse stata torturata per due giorni prima del colloquio[8]. Il 20 Agosto il London Times pubblicò la foto di una donna senza velo indicandola erroneamente come la Mohammadi Ashtiani.[9] Il 28 settembre 2010 Sakineh è stata condannata alla pena capitale mediante impiccagione per l'omicidio del marito.[10]
Il 2 novembre 2010 il Comitato Internazionale contro la lapidazione ha riferito che le autorità di Teheran hanno dato l'autorizzazione per la condanna, da eseguire nella prigione di Tabriz il3 novembre[11], quando invece Mina Ahadi, la portavoce del Comitato internazionale contro le esecuzioni, ha dichiarato che Sakineh non è stata giustiziata; le pressioni dei governi occidentali sul regime di Teheran avrebbero contribuito alla decisione[12].
Il 9 dicembre 2010 varie fonti del Comitato internazionale contro la lapidazione hanno confermato ufficialmente che l'8 dicembre Sakineh è stata scarcerata, insieme al figlio Sajjad Qaderzadeh e all'avvocato Javid Hutan Kian[13]. La notizia della liberazione è stata tuttavia smentita da un'emittente televisiva iraniana già il giorno seguente, spiegando che la donna era stata portata nella sua abitazione con il figlio solo per "produrre una ricostruzione video dell'omicidio sulla scena del delitto"

NON DIMENTICHIAMOCI DI SAKINEH!


da AGENZIA RADICALE
Sakineh, l'inganno di Teheran
venerdì 10 dicembre 2010

Il "caso Sakineh", ovvero sulla sua presunta e tanto attesa liberazione, sembra ancora poco chiaro. L'emittente televisiva iraniana, Press Tv, ha smentito, questa mattina, la notizia della liberazione di Sakineh, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per complicità di omicidio del marito.

Secondo quanto fa sapere l'emittente televisiva iraniana, infatti, sembrerebbero un equivoco le immagini che solo ieri ritraevano la donna a casa sua, ma che in realtà si trattava semplicemente di estratti di un programma televisivo "Iran today" della stessa emittente che ricostruiscono le circostanze del suo caso giudiziario.

Ma dall'atro canto, dichiarazioni al quanto "sconcertanti"arrivano da parte di Taher Djafarizad, attivista del Comitato antilapidazione, che ha dichiarato, dopo la smentita della tv iraniana, che la donna iraniana "era stata effettivamente liberata, forse 3 giorni fa. Secondo Djafarizad "il regime ha usato il suo rilascio perché  erano in corso i colloqui tra Iran e il gruppo del 5+1 sul nucleare". L'attivista antilapidazioni afferma, infatti, che la liberazione era stata annunciata anche da alcuni quotidiani vicini al regime, "ma poi l'hanno riportata in carcere ingannando ancora una volta lei e la comunità internazionale"

SERENA GUERRERA 
AGENZIA RADICALE - SAKINEH




NON DIMENTICHIAMO SAKINEH!


lunedì 6 dicembre 2010

il ballo della terra : L'aceto balsamico..............




L'aceto balsamico va molto di moda e viene utilizzato su insalate, bolliti ma anche frutta. I profani possono pensare che tutti gli aceti balsamici siano uguali, ma non è così: in realtà possiamo dividerli in tre categorie:

a) Aceto Balsamico di Modena da supermercato.
Tra le centinaia di marche presenti al supermercato, con prezzi che vanno dai 2 euro ai 9 euro circa, abbiamo acquistato una confezione . Leggiamo gli ingredienti: Aceto di Vino, Mosto concentrato d'uva, Colorante E150d, Antiossidante Metabisolfito di Potassio. In pratica, nella maggior parte dei casi si tratta di aceto bianco colorato con lo stesso colorante utilizzato anche nella Coca-Cola e nel Chinotto, ma anche nei prodotti a base di caramello, come avevamo precedentemente approfondito.

b) Aceto Balsamico di Modena Biologico.
Esistono poi tutta una serie di ottimi aceti balsamici biologici, da acquistare presso negozi specializzati, che hanno un prezzo che varia da 13 euro circa a oltre 25 euro. Abbiamo testato per voi l'Aceto Balsamico di Modena Biologico  (circa 13 euro il prezzo). Ecco gli ingredienti: Aceto di vino biologico, Mosto d'uva concentrato cotto biologico. Una differenza abissale rispetto agli aceti balsamici da supermercato.

c) Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Sul gradino più alto del podio, o dovremmo dire decisamente su un altro pianeta, è l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, il vero aceto, dalla consistenza sciropposa e dal colore simile alla liquirizia, ha un processo di lavorazione molto complesso ed assolutamente naturale. Invecchiato almeno 12 anni, il suo prezzo è circa 40 euro, mentre invecchiato oltre 25 anni lo si trova a circa 70 euro.

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Note:

1. Il Colorante E150d (CARAMELLO SOLFITO AMMONIACALE) si trova nelle bibite tipo cola, gelati, ghiaccioli, acquavite, liquori, aceto balsamico, pasticceria in genere. Sospetto di essere legato all’iperattività infantile. Colore marrone scuro. Si trova anche nei frutti di mare, soia, frutta e verdure in scatola, birra, whisky, biscotti, conserve. Sconsigliato ai bambini. Non è un colorante naturale, ma è ottenuto trattando gli zuccheri con il calore e sostanze chimiche come acido solforico e ammoniaca!

2. L'ingrediente di base è il mosto d'uva cotto. Le uve utilizzate sono i trebbiani (di Spagna, di Castelvetro) e lambruschi, in genere uve molto zuccherine. L'acetaia, posta nel sottotetto, è il luogo perfetto per la maturazione dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che necessita forte escursione termica tra Inverno ed Estate. Periodicamente parte del contenuto di ogni botte viene travasato in un'altra botte secondo una precisa sequenza fino ad avere nell'ultima botte un prodotto molto concentrato. Il Disciplinare di Produzione del Prodotto prevede che per le botti si utilizzino legni pregiati della zona di origine (ovvero gli antichi domini estensi). Solitamente i legni impiegati sono il castagno, il rovere, il gelso, il frassino, il ciliegio e il ginepro

IL BALLO DELLA TERRA : QUALE BICCHIERE....................?



QUALE BICCHIERE?


I bicchieri da vino dovrebbero essere trasparenti e meglio se di cristallo. Tuttavia, al fine della migliorare la percezione delle caratteristiche olfattive di un vino, assumono particolare rilievo la forma e la dimensione del bicchiere da vino, determinando il modo in cui si emanano i profumi.
Esistono una molteplici di forme diverse di bicchieri da vino; ai fini di una buona degustazione sono generalmente preferibili quelli a gambo lungo evitano il contatto delle dita con la superficie del calice che, oltre a lasciare impronte indesiderate, puo alterare la temperatura del vino stesso. La scelta del bicchiere appropriato  legata alle caratteristiche del vino

Vediamoli meglio :

 I vini bianchi non richiedono bicchieri troppo grandi e possono essere maggiormente apprezzati in quelli con una bocca non molto grande al fine di cogliere meglio i profumi di fiori e frutta a polpa bianca. 

vini rossi non invecchiati si degustano in bicchieri simili a quelli previsti per i bianchi , ma leggermente più grandi di questi ultimi per la tipicità delle sensazioni olfattive (fiori e frutta rossa) e la presenza di tannini.

vini rossi di grande invecchiamento, caratterizzati da profumi complessi creatisi dopo anni in bottiglia, richiedono bicchieri "panciuti";  con un'ampia superficie di base che consenta l'ossigenazione e lo sviluppo dei profumi per un migliore apprezzamento del bouquet.

Gli spumanti secchi (e lo Champagne) richiedono le flute , sia perché consentono di osservare meglio l'effervescenza sia perché facilitano una dispersione graduale dei loro profumi delicati. Al contrario gli spumanti dolciprediligono i bicchieri a coppa , per far diffondere prontamente la loro aromaticità (quelli che erroneamente vengono definiti "coppa da Champagne")